giovedì 26 maggio 2016

La mia epilessia

Mi chiamo Laura, ho quasi 25 anni e soffro di epilessia dall'età di 19 anni. La mia prima crisi risale al 28 gennaio 2009! Era una bellissima giornata di sole destinata però a terminare, anche solo per un breve attimo, nell'ombra... 


Stavo cercando nella mia libreria il libro di spagnolo perché dovevo iniziare a studiare come ogni giorno; poi il buio. Mi ritrovai stesa per terra e quando aprii gli occhi, vidi il volto di mia madre sconvolto e mi disse: Laura ti ho sentita urlare e ora ti ritrovo per terra! Cosa è successo?

Non avevo la benché minima idea di come fossi caduta e così fui portata in ospedale. Lì, dopo un'ora di attesa e con una forte nausea a farmi compagnia, arrivò il dottore che fece alcune domande a me e a mia madre tra cui: cosa hai mangiato ieri sera? Essendo stata ad un compleanno, avevo mangiato cozze che però erano cotte quindi in teoria, non avevano nulla a che vedere con quello che era successo. Fatto sta che fui dimessa dall'ospedale con questa diagnosi: infezione a causa di mitili!

I miei genitori non si diedero per vinti e vollero andare a fondo. Così ci rivolgemmo ad un bravo neurologo e il giorno della visita mi sentivo strana: perché mi avevano portato da un neurologo?!
Il dottore mi visitò e porse diverse domande sull'accaduto e ad un certo punto disse: "signorina lei soffre di epilessia!". Mi crollò il mondo addosso, mi misi a piangere perché pensavo di essere una malata mentale avendo solo udito voci da persone poco competenti.

Fui ricoverata per accertamenti e iniziai la terapia che seguo tuttora. Mi vergognavo e non sopportavo l'idea che l'epilessia dovesse rimanere mia compagna di vita: cosa avrebbero pensato i miei amici o il mio fidanzato?Come avrebbero reagito? Il mio ragazzo mi avrebbe lasciato?

Per fortuna andò tutto bene perché spiegai ai miei amici più fidati cosa fosse veramente l'epilessia, i sintomi e come reagire davanti ad una crisi. Il ragazzo che avevo all'epoca non mi lasciò anzi fu molto comprensivo. 

Ricordo solo un brutto episodio: un giorno un nostro compagno disse "Io non so se riuscirei a stare con Laura sapendo che ha questo problema perché dovrei stare con la paura che durante una crisi mi possa uccidere!". Questa è la gente ignorante. Mai badare a persone del genere. Chi soffre di epilessia non è un posseduto, nè malato mentale nè pazzo. Siamo tutte persone normalissime e viviamo tranquillamente la nostra vita anche se con qualche rinuncia o con la terapia da seguire.

Ognuno ha la propria forma di epilessia e ognuno ha i propri momenti di sconforto perché pensi: "perché proprio io? Perché non posso essere totalmente spensierata come gli altri ragazzi?".

Però poi vai avanti per i tuoi figli, tuo marito o tua moglie, i tuoi amici e trovi la forza in loro. Ebbi in seguito tre altre crisi, ma ora per fortuna son quasi tre anni che non ne ho e continuo con le mie medicine.

Non mi voglio arrendere perché ho solo un piccolo problema che altri non hanno, non sono diversa da nessuno e sono una ragazza come le altre anzi ancora più forte perché capisci il kilo in più, un fidanzato che non ti merita o un esame non superato sono sciocchezze.

Guardiamo sempre oltre e sempre più avanti nonostante tutto e...nonostante l'epilessia!


Laura Caretto


2 commenti:

  1. ( il giorno dopo il 28 è il mio compleanno.sto facendo l'egoista perché tutti lo siamo ).
    Cara Laura,
    ti dico cara come se fossimo amici, io di epilessia soffro da quasi 30 anni e non mi sono mai fatto problemi esistenziali.Ovvio, ho rinunciato e rinuncio a molte cose nella vita , i medici ed io non abbiamo trovato la terapia che possa funzionare su di me; ma mai MOLLARE e LASCIARSI ANDARE nei confronti delle persone che si chiamano e si sentono "normali" .
    Dobbiamo vivere con le emozioni,la sensibilità,l'osservare e creare CAOS perché ci fa crescere dentro,ci fa essere ciò che siamo senza indossare maschere di volta in volta. In più, le persone che abbiamo intorno hanno una loro paura e dobbiamo sostenerle ed aiutarle a fargli capire che nulla è normale per fortuna.
    Degli amori e occasioni del condividersi con altre donne né ho perse ed il discorso si fa lungo te lo garantisco.
    Scusami per le tremila parole,ora la finisco qui anche se non finisce mai nulla.
    vinale73@gmail.com .. se hai voglia e tempo per dirmi qualcosa. Dare la mail è da fuori lo so.
    FOLLIA interpersonale questo è il gioco che ci spinge.

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  2. ciao La ,
    sono ancora Ale e non ti devasto con le mie parole né con concetti da aperitivo.
    Non so se sei tu nella foto e nemmeno ci sto pensando, ma sia la foto che il mare sono molto belli; azzeccati con l'esperienza che le persone conoscono ,o imparano a conoscere.

    Il mare non sta mai fermo , non guarda ma osserva il mondo che percorre.
    Nulla cambia come Tutto cambia perché stiamo correndo anche quando leggiamo un libro.

    Mai dire la parola NOIA , è sufficiente e basta dire " Che rottura .. "

    Ale

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