lunedì 26 marzo 2018

Un tranquillo sabato sera.......





Questa era la mia intenzione, passare un tranquillo sabato, fuori, a cena.
Il periodo che sto passando è florido di crisi, tutti i giorni vado al circo, anzi mi piace così tanto che ci torno anche più volte al giorno e proprio per questo motivo io e la mia compagna abbiamo deciso di uscire a cena. La decisione non era molto razionale, ma questo è quello che ti manda avanti. Già dal mattino avevo assistito al primo spettacolo del circo e in tasca avevamo i biglietti per altri spettacoli.
Ma la decisione è presa, fanculo epilessia, questa sera si mangia pesce!!
Ma poi alle 18:30 arriva il mal di testa. Conosco questo mal di testa, è un preludio, sapete, il famoso brano strumentale che introduce ad una composizione molto più articolata. Così è stato, il dolore è potente e aumenta sempre di più e a questo punto il preludio mi introduce ad una vera e propria opera di Bach e partiamo con la prima crisi. Passata la prima crisi il dolore alla testa rimane ed è sempre potente, anzi direi trafiggente. mi riprendo un po' (se così possiamo dire) ed arriva la seconda crisi. A questo punto suono con Bach il barocco più sfrenato compreso di fughe.
Riesco ancora ad “uscire” dalla crisi, il delirio è totale, la realtà è distorta, le persone che sono al tuo fianco non vengono più neanche percepite, vorresti staccarti la testa e gettarla via. Allora vado di “gocce imperiali”. Naturalmente non è il famoso distillato di erbe a 90° gradi dei monaci cistercensi ma un potente medicinale. Mi sparo in gola una bella dose ed aspetto che faccia effetto, ma mentre aspetto arriva la terza crisi, sapete come si dice; “non c'è due senza il tre”, poi il concerto finisce il sipario si chiude e l'orchestra sinfonica inizia a sbaraccare. THE END.
Io rimango li, non capisco bene in quale contesto, tutto il mio corpo è un dolore, sono stato preso a legnate, sono stato legato alle caviglie e appeso in giù, sono stato stirato e compresso, sei nel post-crisi e il medicinale inizia a lavorare bene, a questo punto il tuo io e il tuo essere iniziano a vagare per altri mondi, non parli ma riesci a dare una carezza sul viso di chi era al tuo fianco, vorresti piangere ma non ci riesci, i minuti passano e poi finalmente ti addormenti.
Tutto è passato, tutto è finito, puoi riposare, domani sarai tutto rotto e ti racconteranno.


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